Lezioni2023
Supercoralli
pp. 576 - € 23,00 Chi è davvero Roland Baines? È il bambino pieno di talento che subisce
le attenzioni morbose della maestra di pianoforte, ma anche il banale
pianista di piano-bar che ha rinunciato alle sue ambizioni. È la vittima
di una donna geniale ed egoista che lo ha abbandonato con un figlio
neonato, ma anche il fallito che passa da un'esperienza all'altra a
motore spento, sospinto dalla sola forza dei venti. Quali lezioni gli
hanno impartito la sua storia e la Storia che si dipana sullo sfondo?
Nella vita senza qualità del suo personaggio, McEwan ha disegnato il
profilo del nostro tempo tragico e inquieto, affidando ai suoi lettori
un romanzo di sconvolgente maestria e luminosa intensità emotiva.
«Ian McEwan ritorna con la sua opera migliore dai tempi di Espiazione. E ancora una volta ci conquista».
«Publishers Weekly» Il libro Figlio del capitano Robert Baines, autoritario veterano della Seconda
guerra mondiale ora di stanza in Nord Africa, e di sua moglie Rosalind,
Roland fatica a capire perché a soli undici anni gli tocchi lasciare le
pietre calde e la pazza libertà di Libia, e il fianco tiepido di sua
madre, per affrontare un’istruzione rigorosa e solitaria nella fredda
Inghilterra. Là faticherà a capire che cosa voglia da lui Miss Miriam
Cornell, la temibile insegnante di pianoforte del collegio, che punisce
le sue manchevolezze con pizzicotti dolorosi e imbarazzanti e premia i
suoi successi con languidi baci sulla bocca, e con gli uni e gli altri
in egual misura lo terrorizza e lo attrae. Sarà poi la sua moglie
anglotedesca Alissa a confonderlo e straziarlo quando, a pochi mesi
dalla nascita del loro bambino Lawrence, abbandonerà marito e figlio al
loro destino senza una spiegazione. Roland passerà il resto della vita a
interrogarsi su di sé e sulla «natura del danno» che le tre donne –
madre, insegnante, moglie – gli hanno procurato. Chi è davvero Roland
Baines? Il giovane prodigio del pianoforte il cui straordinario talento è
stato frustrato dai soprusi di un’insegnante, o l’indolente pianista di
piano-bar che ha rinunciato alle sue ambizioni per pavidità? È il
figlio di genitori intransigenti ma amorevoli, o il fratello di bambini
come lui defraudati dei loro diritti da una madre degenere? È il marito
di una donna spietata che immola gli affetti piú cari alla sua arte, o è
il soffocante groviglio di bisogni che l’ha costretta alla fuga?
L’aspirante scrittore amante della grande letteratura, o il ladro di
frasi altrui con cui confezionare biglietti per ricorrenze a pagamento?
Il padre premuroso e sempre presente, o l’ostaggio imprigionato in una
paternità accollata? È il bambino vittima di abusi o il giovane «incline
all’intimità» e alla felicità dei sensi? È tutte queste cose insieme,
forse, essere poliedrico come il secolo che la sua vita attraversa?
Dalla Crisi dei missili di Cuba alla caduta del Muro di Berlino, dalla
glasnost al thatcherismo, dall’invasione dell’Iraq alla pandemia da
Covid, Roland pare fluttuare da un’esperienza alla successiva a motore
spento, sospinto dalla sola forza dei venti. Ma strada facendo qualche
lezione la impara, se alla fine di tutto può approdare a una nuova
curiosità d’amore, portato dalla mano piccola di una bambina in cui
depositare una lunga eredità. RECENSIONE
«Ian McEwan ritorna con la sua opera migliore dai tempi di Espiazione. E ancora una volta ci conquista».
«Publishers Weekly»
La più recente opera dello scrittore britannico disturba l'integrità della coscienza, per questo ha bisogno di un lettore maturo con alle spalle una lunga esperienza di vita.
L'esigenza pressante di affermare una propria identità, di attribuire alla nostra vita un senso, una qualsiasi direzione o possibilità di lettura, è data dalla forza ineluttabile del Sè. Lezioni è stato definito, romanzo di formazione, così con maggior forza, quanto più riconoscibili appaiono i profili psicologici dei personaggi o prevedibili le trame.
Lezioni l'ultimo romanzo di McEwan (edito da Einaudi), che non si limita all'ormai consueta rappresentazione dell'anti-eroe (quell'inetto che, a partire dall'Uomo senza qualità di Musil, ha abbondantemente popolato l'immaginario del Novecento). il protagonosta del romanzo di McEwan si lascia inseguire in una biografia scomposta, frammentata, incespicante. Ma nè per lui, nè per altre soggettività che incociano il suo cammino, c'è speranza di una scelta di vita indovinata.
Si tratta di un romanzo che fa di tutto per disturbare l'integrità coscienziale del lettore: suggerisce in ogni momento di fare un bilancio della propria esistenza, ridicolizzandone ogni possibilità di riuscita. Se la letteratura ha in parte il compito di dischiudere a ciascuno lo sguardo su una porzione di realtà, Lezioni di McEwan è un affaccio sul nulla.
A parer mio questo romanzo non è una lettura adatta ai giovani. L'adolescenza, infatti, deve poter rivendicare un diritto all'aspirazione nella costruzione del Sè, rispetto al quale solo dopo una solida esperienza di vita è possibile cimentarsi con la resa, giacchè come diceva Cervantes :<<non sopporto chi m'inganna, ma più di ogni altra cosa detesto chi mi dice la verità>>-
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