mercoledì 12 aprile 2023

RECENSIONE "IL POZZO DELLE BAMBOLE" DI SIMONA BALDELLI - SELLERIO EDITORE


Un libro che racchiude in sé molti romanzi: una storia di formazione, un’avventura di collegio, tra camerate e cucine, spazi in cui crescere; un affresco storico sul dopoguerra, e soprattutto un romanzo di donne che diventano consapevoli, sbagliano e avanzano in una lotta lunga e difficile che Simona Baldelli descrive con ritmo, verosimiglianza, attenzione e sensibilit

Il pozzo delle bambole

Attraverso lo sguardo della giovane e combattiva Nina, Simona Baldelli racconta l’Italia che dalla rovina della guerra corre verso gli anni Sessanta inseguendo il sogno di un riscatto.

Nel Pozzo delle bambole, il '68 delle tabacchine di Lanciano

in libreria il romanzo di Simona Baldelli

 SIMONA BALDELLI

'IL POZZO DELLE BAMBOLE' 

SELLERIO

2023 - Il contesto n.139 - PP.420, EURO 16,00

 Uno dei leitmotiv della letteratura è l'eroe-protagonista senza genitori, orfano o trovatello.

Il libro
 
Nina viene abbandonata in un orfanotrofio nell’immediato dopoguerra. Le suore fanno la cresta sul vitto e le elemosine, il confine fra disciplina e oppressione è molto sottile e le punizioni corporali e psicologiche sono parte integrante del sistema di educazione. Quando Nina compie sette anni, arriva Lucia, che ha la sua età e non possiede la scorza necessaria per salvarsi dall’insensata cattiveria delle monache. Nina si sente in dovere di difenderla. Insieme all’amicizia, scopre la differenza fra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, mentre cresce in lei il senso di esclusione. Oltre le mura dell’istituto c’è un mondo al quale loro non hanno accesso e dove accadono fatti clamorosi – la nascita della televisione, il discorso rivoluzionario di un reverendo nero, l’assassinio di J.F. Kennedy, dighe che straripano e trascinano a valle migliaia di corpi, la morte del Papa buono. Quando a diciott’anni Nina esce dall’orfanotrofio trova davanti a sé un continente inesplorato. La sua vita sembra iniziare da capo: incontra nuove amiche, con loro partecipa a manifestazioni e scioperi e alla storica occupazione del grande tabacchificio di Lanciano, nel maggio del 1968, durata per ben quaranta giorni. Le vicende private e sentimentali delle ragazze si mescolano a quelle pubbliche, tutto attorno l’Italia cambia, pare lasciarsi indietro l’oscurità del passato, scopre i consumi e le réclame, la moda e le prime utilitarie, mentre le radio a transistor raccontano una trasformazione dei costumi a tempo di canzoni. La colonna sonora di ciò che poteva essere e non è stato.
Il pozzo delle bambole racchiude in sé molti romanzi: una storia di crescita e di formazione, sulla scoperta del mondo palmo a palmo; un’avventura di collegio, di istituto, di camerate e cucine, spazi in cui crescere e trasformarsi; un affresco storico sul dopoguerra che è anche racconto di fabbrica e lotte; e soprattutto un romanzo di donne che diventano consapevoli, commettono errori, avanzano e retrocedono in una lotta lunga e difficile che Simona Baldelli descrive con ritmo, verosimiglianza, attenzione e sensibilità.
 

RECENSIONE
 
 
Bambini che crescono in orfanotrofio, come Oliver Twist di Dickens. Simona Baldelli nel romanzo 'Il pozzo delle bambole' - edito da Sellerio - si rifà a una tradizione consolidata e mette al centro della storia la piccola Nina, diminutivo di Giovannina:'Nina era stata abbandonata, senza merletti né fronzoli, all'alba del 2 dicembre dell'anno dopo la fine della guerra ed era stata battezzata con quel nome in onore di uno dei santi venerati quel giorno, il beato Giovanni di Ruysbroeck'. In orfanotrofio le cose non sono facili, alla bambina piombano addosso 'sconforto, mortificazione, rabbia', dentro di lei gira un 'gorgo nero' anche perché 'correva una cattiveria sottile per tutto l'istituto'. Nina deve compiere gesti clamorosi perché qualcuno si accorga di lei, per esempio prendere le difese degli altri bambini quando vengono maltrattati senza motivo. In un episodio narrato in modo efficace Nina dà una forchettata sulla mano a una ragazzina che ruba la carne dal piatto di una compagna indifesa. Nina ha un peso sul cuore: 'dovunque guardasse vedeva tristezza, rancore, solitudine. Chissà perché erano stati chiamati al mondo, loro, i poveri bambini che nessuno voleva. 

    Esclusi da ogni gioia'. 

    Da grande Nina va a lavorare al tabacchificio di Lanciano. La 'fabula' di Nina s'intreccia con le vicende del Sessantotto, è il momento in cui Baldelli dà al romanzo di formazione la direzione dell'affresco storico, si sofferma su una vicenda realmente accaduta, e cioè la 'rivolta' delle tabacchine di Lanciano, donne che per protestare contro i licenziamenti occuparono la fabbrica per quaranta giorni. Il destino di Nina, personaggio che cresce pagina dopo pagina, è legato a doppio filo all'Italia delle lotte sindacali e a quella spensierata dei fotoromanzi, amati dalle ventenni in attesa di 'bucare con gli occhi l'obiettivo'; nel libro c'è inoltre l'Italia della musica leggera, di brani memorabili come 'Azzurro' di Adriano Celentano che Nina canta a un certo punto, felice e speranzosa, mentre sogna un futuro in cui ogni cosa è possibile. Baldelli dà vita a un racconto appassionante, una sorta di album dei ricordi, e il romanzo scorre con grazia, ancorato a una lingua viva e semplice. Simona Baldelli è nata a Pesaro e vive a Roma. Con Sellerio ha pubblicato inoltre 'Vicolo dell'Immaginario' (2019), 'Fiaba di Natale. Il sorprendente viaggio dell'Uomo dell'aria' (2020), 'Alfonsina e la strada' (2021)

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