giovedì 3 gennaio 2019

RECENSIONE - DA MOLTO LONTANO by ROBERTO COSTANTINI - MARSILIO EDITORE


Da molto lontano

 

2° ed.
978-88-317-4308-2


SINOSSI

Roberto Costantini, Premio speciale Giorgio Scerbanenco per la migliore opera noir degli anni 2000, finalista al Premio Bancarella 2016, torna in libreria con il nuovo, atteso capitolo della serie bestseller sui lati oscuri della storia recente italiana. Protagonista un commissario Balistreri inedito, ormai in pensione, richiamato a indagare su un caso di omicidio avvenuto nel 1990, durante l’estate dei campionati mondiali di calcio.

In libreria dal 22 novembre

1990. Nell’imminente estate delle notti magiche del Campionato del mondo giocato in Italia, il figlio di un potente imprenditore romano scompare nel nulla. A indagare viene chiamato uno svogliato commissario Balistreri, per niente contento di dover mettere il guinzaglio al figlio finto ribelle di un palazzinaro. Ma il ritrovamento del cadavere del giovane, orrendamente mutilato, assieme a quello di una ragazza sottomessa a un boss della Camorra, cambia le cose. Balistreri si ritroverà coinvolto in una sparatoria i cui risvolti drammatici gli impediranno di risolvere il caso.
Oggi. Dopo quasi quarant’anni di onorata carriera nella polizia, Michele Balistreri è andato in pensione. Il suo corpo e la sua mente portano addosso le cicatrici di una vita densa e dolorosa. E anche la sua memoria inizia a perdere colpi. Ma neanche adesso c’è pace per lui, perché quando due manichini che riproducono la scena del crimine irrisolto quasi trent’anni prima vengono ritrovati sepolti nel complesso residenziale in cui vive il padre del ragazzo ucciso, l’ex commissario dovrà aiutare il suo storico vice Graziano Corvu – che ha preso il suo posto – a condurre quella che forse sarà la sua ultima indagine.

"Dopo anni trascorsi a comporre sotto le mentite spoglie del giallo la biografia non autorizzata di una nazione, Da molto lontano è il suo romanzo più dichiaratamente politico. Una costruzione dagli incastri perfetti". Marco Imarisio, Corriere della sera  

RECENSIONE
Il simpatico protagonista di questo romanzo, è un uomo disciplinato,  che però non riesce a starsene fermo ad aspettare il giorno della pensione. E' a questo uomo ultraenergico che Roberto Costantini ha infatti affidato il compito di farci da guida nelle sue ironiche ma, profondi dialoghi nello svilupparsi del romanzo. Non si tratta però di un monologo, ogni tanto irrompono altre voci, componendo una sorta di coro, diversi personaggi che raccontano pezzetti della loro storia.

Michele Balistreri vive la sua vita e i suoi pensieri, come un flusso di coscienza girano intorno a quell'unica ossessione: riuscire a venire a patti in modo elegante con l'idea che la vita abbia "una destinazione, un fine, un ultimo motto".


Adottò un atteggiamento più dialogante, più aperto, durante il servizio, pur mantenendo sempre una sorta di cautela, di vigilanza, che per contrasto gli dava un fascino aggiunto, un fascino singolarissimo. Il commissario guardava ai suoi anni eroici con indifferenza, come a qualcosa di necessario ma quasi inesistente; disprezzava la nostalgia e la malinconia come sentimenti inutili e sterili.

Concedeva a Caputo una fiducia che di solito gli costava tanto concedere a qualcuno. Le sue giornate di solito finivano a tarda ora, quando Caputo lo riportava nel suo appartamento non ancora arredato, chiedendosi come mai si confidasse così tanto con lui.

Gli si presentò una missione delicata, che doveva essere compiuta con tatto, senso della misura, capacità di persuasione e al tempo stesso con fermezza. Con irremovibile fermezza. E chi meglio di lui per risolvere questo problema.

Ecco perchè Balistreri non si sorprese quando il pm Locatelli gli comunicò che doveva occuparsi del caso. Dopo alcuni secondi duranti i quali Balistreri non capì cosa diavolo volesse, rispose che lui non beveva più. Ho smesso, disse chiudendo gli occhi, i polmoni pieni d'aria come se si preparasse ad affrontare una salita.

Non una salita, pensò Balistreri ma, piuttosto una montagna. La montagna delle indagini assegnategli in servizio. In fin dei conti, la colpa era sua. Avrebbe dovuto essere più prudente al momento di scegliersi gli amici. Elaborò la certezza che gli amici, non li ha scelti lui, <<sono stati loro a sceglierlo, o la vita>>. Significa che sE qualcosa va storto in una indagine, nella sua carriera resterà sempre una macchia difficile da cancellare. Nel peggiore, può finire in carcere per violenza o corruzione o altro.

Durante gli anni di servizio aveva visto tanto orrore, gli sembrava di svenire, <<l'uomo è una macchina, che genera guerra>>. Ed ora a breve arriva il pensionamento, la sua meritata vacanza, da tanto tempo sognata e desiderata.

E in questo clima che Balistreri fà un bilancio della sua carriera pubblica e privata. Egli ha sempre creduto in un cambiamento, qualcosa che spazzasse via tanta miseria e tanta abiezione, sentimentale di natura in fondo voleva solo passeggiare con la sua donna su viali luminosi, una volta e un'altra e un'altra ancora, sentendo il contatto con la sua pelle, amandosi tranquilli, mentre alle sue spalle crescevano la tempesta e l'uragano e i terremoti dell'avvenire, a pochi giorni dal suo pensionamento, si chiede: <<A che serve il coraggio?>>.

Per tutta la sua carriera a visto tanta bellezza della natura del mondo mescolata a tanta merda da farlo vomitare. A conosciuto l'umanità più diversa, la più simpatica del mondo, Balistreri, che per simpatia, per soddisfazione, per sfida, per un maledetto senso del dovere, per convinzione, egli che ha brigato e brigato finchè non sono saltati fuori indizi importanti.

Oggi ha scoperto i primi segni della vecchiaia (o della stanchezza), già presenti da anni sul suo corpo ma fino ad allora inavvertiti. Dove l'amicizia è troppo debole per resistere ai pregiudizi. E le donne. Pensa all'ultima complicatissima relazione dell'ultimo complicatissimo anno. Un periodo che gli ha regalato un inatteso sussulto di successo di popolarità, grazie alla soluzione di un vecchio caso rimasto sepolto per anni. Ha generato uno scossone nela sua vita: uno scossone al suo equilibrio così faticosamente raggiunto, un tornado di sentimenti che lo ha obbligato a fare i conti con se stesso, con il proprio passato e il proprio presente.

Mentre muove un passo dopo l'altro, con uno sforzo cerca di tenere il tempo,lo sforzo gli riscalda i muscoli piacevolmente, pensa a cos'è andato storto, a cos'avrebbe potuto cambiare, a dove lo ha condotto la capacità di opporsi alla dilagante violenza umana, all'impulso distruttivo.

In una sorta di frenesia che non ha risparmiato nulla: l'amore,il lavoro, gli amici. I pensieri cominciano ad annegare nella stanchezza, mentre fa ritorno a casa. Pensieri non troppo insidiosi,ma abbastanza da alimentare il sentimento a cui finisce sempre per aggrapparsi e che lo fa restare in guardia: la malinconia, la sua bestia nera.

Quando infine, aveva risolto il caso, del figlio di un potente imprenditore scompare nel nulla. Fuga d'amore? Sequestro? Una tattica sopraffina per sviare le indagini da una certa riunione?  Balistreri     si era limitato a osservare le conseguenze: lo scossone politico, gli arresti eccellenti. Aveva provato una soddisfazione profonda, sentiva di avere finalmente in pugno il mostro, di aver ricacciato nell'ombra il lato ossessivo di sè, quello che in passato lo spingeva a divorare tutto: cibo, affetti, amici.

Da allora il mostro s'era come azzittito e rimpicciolito fin quasi a scomparire. E la malinconica euforia che lo aveva travolto dopo la fine del suo rapporto amoroso gli aveva regalato un senso di pace del tutto nuovo.

La giornata è piacevole, non gli va di tornare a casa o in ufficio, luoghi in cui la solitudine gli sarebbe insopportabile. Guida fino alla spiaggia, si siede su una panchina certo che tra poco il luogo si affollerà. Deve prendere una decisione a pochi giorni dal suo meritato pensionamento.

In mezzo a tutta quella babele che regna incontrastata, ci sono un'intelligenza di prim'ordine e un attenzione meticolosa per i dettagli. Durante una di quelle notti insonni, Balistreri ripercorre mentalmente i ricordi della sua vita, ancora non sa che di lì a poco la sua tranquillità verrà scossa.

Sebbene il vecchio segugio medita la pensione decide di seguire l'indagine. Esplicito, privo di fronzoli Michele Balistreri, si trova a dipanare una rete di segreti e passioni proibite. Nel frattempo si lascerà sedurre, il vero lettore, da digressioni letterarie, atmosfere, sogni e desideri rivelatori. Con l'impertubabile senso del ritmo e la dovizia visionaria, della storia, Roberto Costantini autore, saprà catturare l'attenzione del lettore, descrivendo un modo di raccontare nuovo e sorprendente.




















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