"Se la melodia non viene più a trovarmi ..."
La domanda è: perchè avviene tutto questo? Perchè un musicista come lui che con l'opera è diventato, giovanissimo, famoso in tuttoil mondo, sceglie improvvisamente il silenzio?
L'ultimo spartito di Rossini
PIEMME EDIZIONI
Serie Romanzi storici
Pagine 384
Pubblicato a maggio 2018
ISBN 978-88-566-6418-8
«Dite che la mia musica verrà ricordata, dopo la mia morte?»
Perché la prima domanda che ci si pone di fronte alla pagina bianca è: cosa si può scrivere di un personaggio di cui si è già detto tutto? Che appartiene all'immaginario collettivo, non solo dei melomani? È stato, probabilmente, l'artista più famoso e osannato di ogni tempo, e già nel corso della sua esistenza. Per lui venne coniato il termine Rossinimania, riferito al periodo in cui si esibì a Vienna. Ogni angolo risuonava della sua musica, le cartoline con la sua immagine andavano a ruba, gli uomini erano vestiti alla Rossini, le donne sospiravano al suo passaggio, i ristoranti avevano piatti a lui dedicati. Una simile smania pervase le altre città in cui visse e lavorò. Tutti volevano frequentare quel musicista gioviale, dalla scrittura facile - compose il Barbiere di Siviglia in meno di due settimane ‑ la battuta pronta, amante della buona tavola. E così viene ricordato ancor oggi: un ilare opportunista, un bon vivant.
Ma, di fatto, smise di scrivere opere a 37 anni, dopo il meraviglioso Guglielmo Tell, se si eccettuano alcuni componimenti di musica sacra e strumentale. Cosa portò il musicista più famoso del mondo al silenzio?
Da qui partii per il mio viaggio all'interno di una figura assai complessa. In punta di piedi, per non disturbare il gigante che, da 150 anni, aveva trovato quiete. Scoprii aspetti sconosciuti e dolorosi, profondamente umani, che Rossini cercò di dissimulare per tutta la vita, e lo fece tanto bene da passare alla storia come un allegro buontempone. Il suo personaggio da opera buffa meglio costruito, potremmo dire, la maschera dietro cui si condannò vivere.
È nata a Pesaro e vive a Roma. Si diploma come attrice alla
Scuola di Teatro di Bologna e lavora in numerose compagnie in Italia e
all'estero, occupandosi anche di regia e drammaturgia. Ha lavorato a
lungo come speaker e autrice di programmi radiofonici. Cura numerosi
eventi di cultura e spettacolo, Festival teatrali e cinematografici. Il
suo primo romanzo, Evelina e le fate (Giunti, 2013), è stato finalista
al Premio Italo Calvino e vincitore del Premio Letterario John Fante
2013. A questo sono seguiti Il tempo bambino e La vita a rovescio,
vincitore del Premio Letterario Caffè Corretto Città di Cave, un romanzo
ispirato alla storia vera di Caterina Vizzani (1735) - una donna che
per otto anni vestì abiti da uomo. L'ultimo spartito di Rossini è il suo
omaggio a uno degli uomini più grandi della storia della musica.
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