Edgar Allan Poe (1809-1849) nacque a Boston da famiglia di origine irlandese; rimasto orfano di entrambi i genitori, fu adottato da uno zio, John Allan, che lo mandò a studiare in Inghilterra, in un collegio presso Londra. Per il suo temperamento insofferente fu dapprima diseredato dal padre adottivo e poi espulso dall'Accademia di West Point in cui era entrato pensando di dedicarsi alla carriera militare. Passò allora in diverse città degli Stati Uniti (Nuova York, Baltimora, Filadelphia) dove lavorò a vari giornali, pubblicandovi i suoi racconti, e vivendo una squallida esistenza piena di incertezze e di affanni, rallegrata dall'affetto della moglie e della suocera, ma irrimediabilmente compromessa dall'alcool e dall'oppio, che lo portarono ben presto alla tomba: morì a Baltimora a soli quarant'anni, due anni dopo la perdita, per lui insopportabile, della giovane moglie.
Fu poeta e critico letterario, ma la sua fama è affidata soprattutto ai racconti, nei quali il misterioso, l'orrido e il fantastico cupamente si mescolano in una visione allucinata e spesso grottesca, che affascina e mozza il fiato. A Poe infine, risale un genere letterario destinato a grande fortuna, il romanzo poliziesco. La sua opera fu diffusa in Europa dai francesi Baudelaire e Mallarmè che ne tradussero rispettivamente i racconti e le poesie.
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