QUESTI SONO TEMPI DURI:
EPPURE UNA VOLTA SIAMO STATI FELICI.
Eppure
una volta siamo stati felici. Tanto tempo fa, quando gli andirivieni
della vita erano semplicemente il ritmo del mondo, alla maniera di
quella specie di gallerista che è l'autunno quando ogni anno a fine
estate smantella i suoi quadri senza magazzino nè cataloghi in cui
metterli, e l'anno dopo rifà tutto daccapo: <<La natura non
conserva, ripete, ma ripetendo è come se conservasse. Sempre roba
fresca>>. Mai fermi, perchè:<<poche cose sono più tristi di
un'altalena abbandonata>>.
Le altalene sono quelle del tempo che va e che torna, in forma di ricordo. Resta almeno, a livello personale, il ricordo che da qualche parte esiste forse per tutti anche una <<radura dei bei sogni>> trovata tanto tempo fa in quel piccolo giardino svizzero della conoscenza.
SINOSSI
«Intinta nell'inchiostro blu dell’adolescenza, la penna di Fleur Jaeggy è il bulino di un incisore che disegna le radici, i ramoscelli e i rami dell’albero della follia che cresce nello splendido isolamento del piccolo giardino svizzero della conoscenza fino a oscurare col suo fogliame ogni prospettiva. Una prosa straordinaria. Durata della lettura: circa quattro ore. Durata del ricordo, come per l’autrice: il resto della vita».
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