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L'invenzione del vento
1° ed.
2019
978-88-297-0002-8
Giovanni è un ragazzo di buona famiglia, ossessionato dalle tavole da
surf come certi adolescenti dal sesso; disegna tavole con palme e
arcobaleni, onde alte come palazzi. Pietro è il figlio del benzinaio di
corso Francia, a Roma. I due sono amici e frequentano il liceo Farnese,
costruito per far fronte all’espansione della borghesia lavoratrice: una
scuola che non c’era per una classe sociale che non c’era. Così, alla
fine degli anni Settanta, nella capitale del settimo stato più
industrializzato al mondo, in piena esplosione del debito pubblico, due
ragazzi vivono il sogno del loro “mercoledì da leoni”, ma con il
windsurf, la tavola con la vela che a entrambi permetterà prima di
scivolare sull’acqua e poi, pian piano, come per attitudine, sulla vita.
Giovanni rientrerà nel percorso da bravo borghese che gli toccava, e
Pietro rincorrerà le onde fino all’oceano, ciascuno dei due pensando
all’altro come all’amico che è riuscito a realizzarsi. Perché Pietro ha
sì seguito il suo sogno da windsurfer ma ha finito per imbarcarsi in
affari poco chiari che gli impediscono di rientrare in Italia, e
Giovanni ha abbandonato il sogno di essere un campione senza che il
sogno abbia abbandonato lui. Lorenzo Pavolini torna al romanzo con la
piccola storia di due giovani appassionati di windsurf e la grande
Storia del ventennio che chiude il Novecento. Dalle onde del lago di
Bracciano a quelle dell’oceano, questa è l’avventura di due ragazzi con i
capelli al vento che hanno contribuito all’epica del windsurf in
Italia, e hanno costruito le tavole con le quali gareggiare, perché i
grandi sogni non sono mai solo metafore.
Autore
Lorenzo Pavolini
scrittore e vicedirettore di Nuovi Argomenti, vive a Roma e collabora
con Rai Radio 3. Ha pubblicato i romanzi Senza rivoluzione (Giunti 1997,
Premio Grinzane Cavour esordiente), Essere pronto (peQuod 2005),
Accanto alla tigre (Fandango 2010, finalista al Premio Strega; di
prossima ripubblicazione presso Marsilio), Tre fratelli magri (Fandango
2012) e il reportage radiofonico Si sente in fondo? Avventure
dell’ascolto (Ediesse 2013). Una delle sue prossime regate sarà il
campionato del mondo classe Windsurfer a Torbole, sul lago di Garda.
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Agrò e i segreti di Giusto
1° ed.
2019
978-88-317-4309-9
Chiamato a occuparsi del presunto suicidio di Giusto Giarmana, il
sostituto procuratore Italo Agrò esplora e analizza le incongruenze
dell’evento, decidendosi infine a riaprire le indagini. A richiedere un
nuovo intervento da parte dell’autorità giudiziaria è stata l’avvocata
Olga Semmelweis Zalanji, femme fatale nonché amante di Giarmana,
l’ingegnere responsabile di un avveniristico progetto per la costruzione
di una linea ferroviaria ad alta velocità da Trieste a Budapest. Di
svolta in svolta, la pista investigativa porta Agrò – animato dal solito
presupposto secondo il quale «è la vittima a condurre all’assassino» – a
scoperchiare uno scrigno di segreti e macchinazioni che ruotano intorno
alla realizzazione dell’opera. Con l’aiuto del commissario Lanfranco
Scuto e di Adamantino Armillato, caposquadra della Scientifica, ma anche
grazie alle carte e ai diari lasciati dal defunto ingegnere – dove le
memorie private si alternano a congetture e svelamenti legati al suo
lavoro –, Agrò muoverà i propri passi in una realtà nella quale si
mescolano affari, sentimenti, complicità, omertà, potere politico e
imprenditoriale. Nel tentativo di gettar luce sulle vere cause che hanno
portato alla morte di Giusto Giarmana, esercitando il suo famoso
“metodo”, riuscirà a far emergere ragioni e torti, ma soprattutto le
responsabilità, tanto penali quanto morali.
Autore
Domenico Cacopardo è
nato nel 1936. Siciliano di Rivoli (in provincia di Torino), è vissuto
in varie città italiane, condotto dagli impegni professionali.
Consigliere di stato sino al 2008, è stato anche magistrato per il Po
(Parma) e magistrato alle Acque (Venezia). Collabora con vari quotidiani
e periodici. Per Marsilio ha pubblicato Il caso Chillè (1999),
L’endiadi del dottor Agrò (2001), Cadenze d’inganno (2002), Giacarandà
(2002), Agrò e la deliziosa vedova Carpino (2010), Agrò e la scomparsa
di Omber (2011), Agrò e il maresciallo La Ronda (2013), Il delitto
dell’Immacolata (2014), Semplici questioni d’onore (2016) e Amori e
altri soprusi (2017).
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I falsari
Come l'Unione europea è diventata il nemico perfetto per la politica italiana
1° ed.
2019
978-88-297-0019-6
In tutto il continente, come in una sorta di caccia alle streghe, le
forze politiche emergenti si stanno coalizzando per mettere fine al
progetto di un’Europa «unita nella diversità». In Italia, in
particolare, siamo passati da Roma ladrona allo spauracchio della
perfida Bruxelles, mentre chi inveiva contro la Casta ora siede nei
banchi del governo, mettendo ogni giorno a repentaglio tenuta economica e
reputazione internazionale del paese. Ma a chi giova davvero inimicarsi
l’Unione europea? E qual è il suo peso reale nella vita di tutti i
giorni? Per raccontare un fenomeno tra i più subdoli e destabilizzanti
degli ultimi anni, con tono irriverente David Parenzo accompagna il
lettore in un viaggio nelle istituzioni europee, con le loro virtù e
contraddizioni, e smaschera le bufale dei «falsari» che lanciano accuse
infondate contro i presunti lobbisti che si nasconderebbero
nell’Europarlamento e gli sprechi dei burocrati di Strasburgo.
Attraverso interviste esclusive, dati e analisi delle questioni più
scottanti, Parenzo mostra gli ingranaggi che reggono la macchina
comunitaria e muove un atto d’accusa contro i complottisti di tutta
Europa, da Marine Le Pen a Viktor Orbán, da Matteo Salvini a Giorgia
Meloni. Per fare chiarezza e, soprattutto, per capire che direzione
prenderanno l’Italia e il mondo nei prossimi anni.
Autore
David Parenzo (Padova
1976), giornalista, ha condotto programmi radiofonici e televisivi, tra
cui In onda con Luca Telese, Fuori onda con Tommaso Labate e il talk
show La guerra dei mondi . È stato inviato di Matrix per Canale 5 e La
7, per la quale nel 2011 ha seguito le protestedi Atene. Da nove anni
conduce La Zanzara su Radio24 con Giuseppe Cruciani, con cui ha vinto il
Premiolino nel 2013. Ha ideato due web serie per il «Corriere della
Sera», tra cui Grazie Europa per le elezioni 2014. È autore di vari
libri, tra cui Romanzo Padano. Storia della Lega Nord con Davide Romano
(2008), L’Europa s’è rotta con Eugenio Benetazzo (2010) e Cattivissimi
noi con Giuseppe Cruciani ed Emiliano Errico (2013). Vive a Roma con
Nathania Zevi. Ha tre figli: Margherita, Nathan e Gabriele.
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Le belle arti e i selvaggi
La scoperta dell'altro, la storia dell'arte e l'invenzione del patrimonio culturale
postfazione di Fabio Dei, prefazione di Tomaso Montanari
pp. 400 c.a., con c.a. 20 ill. a colori e in b/n, 1° ed.
2019
978-88-317-2795-2
In Italia, il patrimonio viene per lo più riferito dalla critica alla
celebrazione e al culto dell’identità. Le prime misure di protezione,
cioè, stimolate dalla ricchezza del passato, scaturirebbero
dall’orgoglio civico per le vestigia della tradizione classica. In
questo libro l’autore propone una lettura inedita dei documenti e
ribalta la tesi. Se fino al xv secolo vennero salvaguardati beni in cui
si manifestava il divino, la storia moderna dell’arte e della tutela
sarebbero nate dall’incontro con l’altro. Quando Keplero annunciò le sue
scoperte sulle rotte del cielo, in effetti, si comparò a Cristoforo
Colombo e a Magellano. Francis Bacon, per significare l’ampiezza della
sua riforma, fece incidere sul frontespizio dell’Instauratio Magna
l’immagine di una caravella in procinto di doppiare le Colonne d’Ercole,
rappresentate da due fusti all’antica, estremo saluto all’unitarietà
dell’estetica classica. L’apertura su un universo sconosciuto che
insidiava i principi di quello noto prese spesso a prestito il viaggio
verso le Americhe ma, come ha scritto Jacob Burckhardt, «il vero
scopritore non è colui che sbarca per caso su una terra sconosciuta, ma
colui che, dopo averla cercata, la trova». Gli esploratori che per primi
avvistarono le terre del nuovo continente compirono così una mutazione
antropologica in corso da qualche secolo, provocando l’apparizione
progressiva delle scienze dell’uomo, la nascita della moderna storia
dell’arte e delle prime forme di protezione patrimoniale.
Autore
Simone Verde
Ettore Vio (classe 1935) per oltre trent’anni (dal 1981 al 2016) è stato proto di San Marco, l’architetto responsabile della conservazione della basilica, un incarico di fiducia e professionalità.
Dal 1985 al 1991 è stato presidente del Consiglio dell’ordine degli architetti della provincia di Venezia. Viene nominato “Veneziano dell’anno” dall’associazione Venezia Serenissima e nel 1991 riceve il premio internazionale “Torta” per il restauro della Basilica. Ha pubblicato numerosi volumi dedicata a vari aspetti della basilica.
(1975) è attualmente direttore del Complesso museale della Pilotta
(Parma) ed è stato responsabile della ricerca scientifica e della
produzione editoriale per l’Agence France-Muséums/Louvre Abu Dhabi. Ha
studiato filosofia teoretica tra Roma e Parigi, ha un dottorato in
antropologia dei beni culturali ed è diplomato in museologia e storia
dell’arte all’École du Louvre. Per Marsilio ha pubblicato Cultura senza
Capitale (Premio Pisa 2016). Storico dell’arte, ha collaborato con
istituzioni museali italiane e con numerose testate, tra cui «France
Culture», «il manifesto», «il Fatto Quotidiano», «l’Unità». Ha tradotto
dal francese per Adelphi, Fazi, Sellerio ed è stato assistente di
Antonio Tabucchi, di cui ha curato L’oca al passo e la sua edizione
francese. Ha una rubrica sull’«Huffington Post».
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San Marco. La Basilica di Venezia. Arte, storia, conservazione
1° ed.
2019
978-88-317-4982-4
Lo splendore di una basilica sospesa a metà fra Oriente e Occidente che racchiude tesori inestimabili di fede e di arte.
Il racconto di trent’anni di storia, restauri e rilievi attraverso le voci di oltre 60 esperti che hanno studiato la basilica di San Marco
Un volume definitivo e necessario che offre spunto per aspetti ancora non indagati e rivede temi e dubbi che sembravano ormai risolti
Splendide fotografie a piena pagina offro la possibilità per il lettore di inoltrarsi negli angoli più segreti della basilica.
Saggi rigorosi e gradevoli alla lettura, scritti dai massimi studiosi della basilica con uno stile chiaro e comprensibile, ma ineccepibile dal punto di vista storico e scientifico, splendide fotografie a colori e in bianco e nero, grande cura editoriale, queste sono gli elementi che rendono questo volume adatto a un vasto pubblico e non solo agli studiosi. I risultati dei rilievi e dei restauri propongono nuove interpretazioni e nuovi studi su angoli nascosti della basilica, su capolavori da sempre sotto gli occhi di tutti, ma di cui poco si sapeva.
La basilica di san Marco a Venezia è un concentrato di storia, arte e fede che da oltre mille anni attira milioni di visitatori spinti dalla devozione, dal desiderio di conoscere, dalla ricerca delle origini di un processo storico e religioso che appartiene a tutti noi
Il racconto di trent’anni di storia, restauri e rilievi attraverso le voci di oltre 60 esperti che hanno studiato la basilica di San Marco
Un volume definitivo e necessario che offre spunto per aspetti ancora non indagati e rivede temi e dubbi che sembravano ormai risolti
Splendide fotografie a piena pagina offro la possibilità per il lettore di inoltrarsi negli angoli più segreti della basilica.
Saggi rigorosi e gradevoli alla lettura, scritti dai massimi studiosi della basilica con uno stile chiaro e comprensibile, ma ineccepibile dal punto di vista storico e scientifico, splendide fotografie a colori e in bianco e nero, grande cura editoriale, queste sono gli elementi che rendono questo volume adatto a un vasto pubblico e non solo agli studiosi. I risultati dei rilievi e dei restauri propongono nuove interpretazioni e nuovi studi su angoli nascosti della basilica, su capolavori da sempre sotto gli occhi di tutti, ma di cui poco si sapeva.
La basilica di san Marco a Venezia è un concentrato di storia, arte e fede che da oltre mille anni attira milioni di visitatori spinti dalla devozione, dal desiderio di conoscere, dalla ricerca delle origini di un processo storico e religioso che appartiene a tutti noi
Ettore Vio (classe 1935) per oltre trent’anni (dal 1981 al 2016) è stato proto di San Marco, l’architetto responsabile della conservazione della basilica, un incarico di fiducia e professionalità.
Dal 1985 al 1991 è stato presidente del Consiglio dell’ordine degli architetti della provincia di Venezia. Viene nominato “Veneziano dell’anno” dall’associazione Venezia Serenissima e nel 1991 riceve il premio internazionale “Torta” per il restauro della Basilica. Ha pubblicato numerosi volumi dedicata a vari aspetti della basilica.
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