Viaggio al termine della notte
(Ferdinand Bardamu #1)
by
CORBACCIO EDITOREGenere Classici
Collana I GRANDI SCRITTORI
EAN 9788863801729
Pagine 576
Formato Brossura
SINOSSI
NUOVA VERSIONE DIGITALE:
MARZO 2013. A ottant'anni dalla sua pubblicazione e a cinquanta dalla
morte del suo autore, Viaggio al termine della notte si impone come il
romanzo che ha saputo meglio capire e rappresentare il Novecento,
illuminandone con provocatoria originalità espressiva gli aspetti
fondamentali. «Céline è stato creato da Dio per dare scandalo», scrisse
Bernanos quando nel 1932 il romanzo diventò un successo mondiale,
suscitando entusiasmi e contrasti feroci. Lo «scandalo Céline», che dura
tuttora, è la profetica lucidità del suo delirio, uno sguardo che nulla
perdona a sé e agli altri, che ha il coraggio di affrontare la notte
dell'uomo così com'è. L'anarchico Céline, che amava definirsi un
cronista, aveva vissuto le esperienze più drammatiche: gli orrori della
Grande Guerra e le trincee delle Fiandre, la vita godereccia delle
retrovie e l'ascesa di una piccola borghesia cinica e faccendiera, le
durezze dell'Africa coloniale, la New York della «folla solitaria», le
catene di montaggio della Ford a Detroit, la Parigi delle periferie più
desolate dove lui faceva il medico dei poveri, a contatto con una
miseria morale prima ancora che materiale. Totalmente nuovo, nel
panorama francese ed europeo, è stato poi il modo insieme realistico e
visionario, sofisticato e plebeo con cui Céline ha saputo trasfigurare
questa materia incandescente. Per lui, in principio, è l'emozione, il
sentimento della vita: di qui l'invenzione di un linguaggio che ha tutta
l'immediatezza del «parlato» quotidiano, capace di dar voce, tra
sarcasmi e pietà, alla tragicommedia di un secolo. Questo libro sembra
riassumere in sé la disperazione del Novecento: è in realtà un'opera
potentemente comica, esilarante, in cui lo spettacolo dell'abiezione
scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco più forte
dell'incubo. Oggi il Viaggio, nella classica traduzione di Ernesto
Ferrero, scrittore particolarmente attento al «colore» dei linguaggi, si
offre a nuove generazioni di lettori con l'intatta freschezza di un
«classico» che non finisce di stupire per la sua modernità.
BIOGRAFIA
Louis-Ferdinand Céline
Born
in Courbevoie, France
May 27, 1894
Died
July 01, 1961
Genre
Influences
RECENSIONE
Viaggio al termine della notte, fu salutato come una grande rivelazione, grazie soprattutto al totale sconvolgimento dei canoni del linguaggio letterario, diventando lingua viva, parlata e disarticolata con arte geniale.
L'allucinata trama delle avventure che si narrano trova un suo filo conduttore in una truce filosofia della vita e nella totale assenza di fiducia nelle possibilità di riscatto dell'uomo dalle proprie infamie. Da allora Cèline, non fece che descrivere con crudele compiacimento la miseria fisica e morale.
Potremmo dire che sia stato il primo a intuire di quelle nature scomode e insieme necessarie alla cultura occidentale, Céline, Artaud, Pound, Gombrowicz, Bernanos, il ruolo di visionari, una grandezza da proteggere a tutti i costi. La violenza dello stile, come dirà Céline in un’intervista del ’57 alla televisione francese, è come la furia della cagna alla guida delle slitte in Antartico che scatena quando avverte prima degli altri cani della muta il crepaccio in cui potrebbero sprofondare tutti.
In questa funzione vitale di conservazione, diffusione, traduzione, e allo stesso tempo crescita parallela della parola che da materiale diventa quasi subito spirituale, corpo a corpo, senza risparmiarsi in colpi e in energia. Entusiasmi, tragedie personali impossibili da sopportare se non fatte diventare ossatura di un capolavoro.
I frammenti che compongono questo scritto, ma potremmo dire la stessa breve vita del suo autore morto ad appena sessantasette annai, sono la traccia visibile di quella eterna conversazione con ognuno di questi grandi spiriti, attraverso Francia, Germania, Italia, Spagna, epoche che vanno dal confuso dopoguerra all’ancora più confuso Sessantotto. Gli attacchi fra bande letterarie, il tema delle rivolte e dei generali, l’eterno gioco di seduzione fra uomini e donne. Folgorazioni che regalano al lettore uno squarcio, un frammento, di luce in un’epoca allora, come la nostra, vicina al crepuscolo.
L'originalità di maniera delle ultime opere sta a testimoniare la decadenza dell'artista e ancor più la grave caduta morale dell'uomo, che lo portò a fiancheggiare e a esaltare il nazismo. Travolto dalla disfatta tedesca, espatriò in Germania e poi in Danimarca, ottenendo il permesso di rientrare in Francia, dove riprese l'attività di medico, nel 1951.
Con una scrittura tesa, uno stile incalzante e a tratti una rigorosa documentazione storica, Viaggio al termine della notte, racconta il tragico destino di un uomo in trappola, ricostruendo sullo sfondo la vita quotidiana e il clima claustrofobico di un regime dominato da sospetti e delazioni, dall’ipocrisia della retorica e dei rituali, dalle regole disumane di un potere teso solo a conservare sé stesso.
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