giovedì 28 settembre 2023

REVIEW "L'OMBRA DEL VULCANO" DI MARCO ROSSARI - EINAUDI

Marco Rossari ha trovato un modo intelligente per parlare di un suo amore passato, e del suo amore per la letteratura che invece resiste a tutto, e cominciò a scuola con la lettura del "Cuore rivelatore" di Edgar Allan Poe.

Marco Rossari
L’ombra del vulcano
Einaudi
2023 Supercoralli
pp. 176 - € 18,00

«Dopo tanti anni ci siamo lasciati. Un giorno di marzo. È accaduto per gradi, e poi tutto d'un colpo».

È un'estate torrida e alcolica, dopo la fine di un grande amore. Mentre intorno a lui la città si svuota, il traduttore combatte con un romanzo esplosivo e maledetto: Sotto il vulcano di Malcolm Lowry. In quei giorni immobili di agosto Milano sconfina nel Messico, e per non morire di ricordi il traduttore si perde tra le pagine a caccia del Console, il protagonista del libro, per incontrarlo, parlare e bere con lui. Perché tradurre, in fondo, è il modo migliore per non restare mai soli. Marco Rossari prende la sua estate del disamore e ne fa un racconto sentimentale, ossessivo e incandescente, in cui autobiografia e finzione si mescolano come la vita e l'alcol, di notte, in un bar di periferia.

Il libro 

Nell’estate in cui ha perso un grande amore, al protagonista di questo libro – che assomiglia molto da vicino a Marco Rossari – viene affidata l’impresa piú colossale e impossibile della sua carriera: trovare nuove parole per l’edizione italiana della «Divina Commedia ubriaca», il romanzo fatale sul Messico, «uno dei capolavori illeggibili del Novecento». Sotto il vulcano di Malcolm Lowry è un libro di culto, soprattutto per gli scrittori. Una storia esotica di autodistruzione, di alcol, di addii: da un lavoro cosí, in un momento cosí, sarebbe saggio tenersi alla larga. Con una voce comica, ma capace di farsi grottesca e struggente, Rossari traccia i rimandi tra la storia disperata del Console e la sua. E poi, lasciandosi andare alla dolcezza dei ricordi, ci dice di quando stava con lei: dei viaggi in capo al mondo, del loro modo sghembo di vivere la relazione, delle consuetudini e delle piccole felicità; infine della crisi senza fondo, i pianti e il non poter stare piú insieme. Tradurre significa ripercorrere i passi di qualcun altro. Calcare le orme, seguire ostinatamente. E nel deserto della città vuota, mentre i giorni trascorsi alla scrivania senza quasi mangiare si alternano alle notti interminabili passate a bere, la vicinanza del protagonista alla figura di Malcolm Lowry diventa una vera e propria possessione. Cosí la Milano d’agosto si fa sempre piú simile a quell’innominabile cittadina messicana nel giorno dei morti, e il Console rivive in un vortice di tristezza, alcol, nostalgia. Perché letteratura e vita, alle volte, sono una cosa sola.

"Io non riuscivo più a leggere una riga di un libro, ma in compenso ti scrivevo poesie. Ero tornato all'adolescenza più ebete". Così inizia il grande amore raccontato da Marco Rossari in "L'ombra del vulcano". Poi il grande amore finisce, quasi in sordina. 

Chi ha mai avuto la sventura di mischiare i propri e altrui libri sugli scaffali nella casa comune, e poi doverli separare - "questo era mio/ questo era tuo/ ma figuriamoci, è anche sottolineato! Avrà una fitta al cuore leggendo la frase "Le due Achmatoova che si erano congiunte - identiche, bianca Einaudi - si separavano. Che cosa poetica". L'amico all'ora dell'aperitivo commenta: L'amore è come una petroliera, ci mette chilometri a cambiare rotta".

"Su, dai, però c'è il lavoro ..." Capita di dirlo in questi casi, ma Marco Rossari è un bravo romanziere, sa che le banalità  non migliorano una volta stampate. Dopo la separazione, "lavoro" voleva dire tradurre "Sotto il vulcano" di Malcom Lorwy. Quattrocento pagine di delirio alcolico, in Messico, un ex console britannico rimpiange la sua amata Yvonne (ha anche un fratellastro, ma meglio non fidarsi). E' il Giorno dei Morti del 1938, e sono le ultime ore di vita dell'ex console. Il presente, il passato, le allucinazioni si confondono, i tormentoni e le scritte sulle insegne ronzano in una testa già poco lucida. Vale per il personaggio, e per lo scrittore Lowry: nato nel 1909 e aveva cominciato a bere giovanissimo.

Un romanzo complicato da leggere, e ancora più complicato da tradurre. La versione precedente era di Giorgio Monicelli, nel 1961: a noi bastò per innamorarci del romanzo e dello scrittore cercando gli altri suoi titoli, perlopiù sulle bancarelle. Il meno ostico forse è "Caustico lunare", uno dei romanzi che avrebbero dovuto completare il ciclo "The virage that never ends" - l'altra passione di Lowry era la vita di mare.

L'impresa si è compiuta nel marzo 2018, quando la nuova traduzione è uscia per Feltrinelli. "Sono un verme inzuppato nel mescal", diceva Lowry. Marco Rossari lavora in una rovente estate milanese, con un amico ribattezzato piccolo Console, beve Martini all'anguria in un baracchino sotto la tangenziale. Traduce finchè il computer scotta, e pensa che la coincidenza, "non mi era mai successo di affrontare un libro così aderente alla situazione in cui mi trovano, maledetto e amatissimo", avrebbe fatto andare fuori di testa Malcolm Lowry. Scrittore che, tra l'altro, tendeva a perdere i manoscritti, e se non li perdeva lui provvedeva la consorte Margerie. a lei "Sotto il vulcano" è dedicato, senza rancore.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento