giovedì 17 febbraio 2022

RECENSIONE: "UN GIORNO DI FUOCO" DI BEPPE FENOGLIO - EINAUDI

 Beppe Fenoglio

Il padrone paga male

Un giorno di fuoco

Racconti del parentado
2007
ET Scrittori
pp. 177
€ 9,00
A cura di Dante Isella

Un giorno di fuoco, La sposa bambina, Ma il mio amore è Paco, Superino, Pioggia e la sposa, La novella dell'apprendista esattore.

 

 

Il libro

Nel 1963, a pochi mesi dalla morte di Fenoglio, esce per Garzanti Un giorno di fuoco: si tratta di un’opera composita, che aggiunge sette narrazioni ai sei «Racconti del parentado» che l’autore in un primo tempo avrebbe voluto raccogliere sotto questo titolo. Quest’edizione, fedele all’impostazione voluta da Fenoglio, pubblica esclusivamente quei sei racconti Un giorno di fuoco, La sposa bambina, Ma il mio amore è Paco, Superino, Pioggia e la sposa e La novella dell’apprendista esattore. Sono storie in cui Fenoglio coniuga il radicamento nella propria terra, le Langhe, con uno spirito epico che solleva la materia a una sorta di rustica chanson de gestes. Di qui la necessità, quasi, di raccontare le storie del parentado che aveva sentito ripetere sin da bambino; di qui l’impulso a trasformare i fatti di sangue e di follia, e l’incombere di destini già segnati, in metafore di un mondo in guerra, mai rappresentato direttamente ma colto attraverso le deformazioni (e il filtro comico) della tradizione orale. Basterebbero queste pagine a dire quale posto abbia conquistato Fenoglio nel panorama della narrativa italiana del dopoguerra.
Completano il volume le schede ai singoli racconti e un profilo biografico.

Beppe Fenoglio

Beppe Fenoglio nacque ad Alba il 1° marzo 1922 e vi trascorse quasi tutta la vita, esclusi i mesi del servizio militare a Roma. L'8 settembre ritorna sulle Langhe, dove combatterà tutta la guerra partigiana, sino alla Liberazione. Si era fatto una profonda cultura letteraria sui poeti e sugli scrittori inglesi, e sulla civiltà anglosassone nel suo complesso, che ammirava come antidoto e rivalsa sulla meschina realtà provinciale del fascismo. Dopo la guerra si impiegò in una ditta vinicola di Alba, per cui tenne la corrispondenza estera. Nell'estate 1962 fu colto dal male inguaribile che lo spense a Torino il 18 febbraio 1963, e che sopportò con stoica fermezza.
Esordí nel 1952 con I ventitre giorni della città di Alba (Einaudi) cui seguí nel 1954 La malora (Einaudi). Nel 1959 apparve il romanzo Primavera di bellezza, diretto riflesso della sua esperienza nell'esercito italiano. Il partigiano Johnny, la grande «cronaca» della guerriglia apparsa postuma da Einaudi nel 1968 ne costituisce il seguito cronologico. Postumi sono apparsi anche il volume di racconti Un giorno di fuoco (che comprende anche il romanzo Una questione privata, Garzanti, 1963) e il romanzo giovanile La paga del sabato (Einaudi, 1969).
Di Beppe Fenoglio Einaudi ha pubblicato: I ventitre giorni della città di Alba, La malora, Il partigiano Johnny, La paga del sabato, Un Fenoglio alla prima guerra mondiale, L'affare dell'anima e altri racconti, Primavera di bellezza, Una questione privata, Un giorno di fuoco, L'imboscata, Appunti partigiani '44-'45, Diciotto racconti, Quaderno di traduzioni, Lettere 1940-1962, Una crociera agli antipodi, Epigrammi, Tutti i racconti, Teatro, La favola delle due galline e Il libro di Johnny. Nel 2012, negli ET Biblioteca, è uscita la raccolta Tutti i romanzi.

RECENSIONE 

Nel 1963 apparve postumo (l'autore era morto poco prima appena quarantunenne) il volume Un giorno di fuoco, contenente sei racconti di argomento resistenziale e sei riferiti invece alla vita dei contadini delle Langhe. Sono i due grandi temi della vita di Fenoglio, cui egli si accosta con straordinario pudore di sentimenti ma anche senza alcuna volontà di abbellire delle esperienze che erano durissime, come quelle dei contadini, o addirittura tragiche come quelle dei giovani costretti a scelte definitive in un'età normalmente ancora dedicata ai giochi, con un patrimonio culturale spesso inadeguato e con un certo gusto per l'avventura.

Anche se il racconto è stato pubblicato postumo, il clima è quello tipico della narrativa sviluppatasi all'indomani della Liberazione: ma l'attenzione per la verità, la ricerca di un linguaggio aderente il più possibile al parlato, fanno di Beppe Fenoglio l'autore forse più esemplare delle speranze, delle illusioni, dell'impegno degli scrittori neo-realisti.

Attenzione a non farti ingannare dall'apparente semplicità di linguaggio: è frutto di una grande concentrazione stilistica, tanto che lo stesso Fenoglio dice del suo modo di scrivere: <<Ci faccio una fatica nera. La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti>>.

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