domenica 13 febbraio 2022

RECENSIONE: "NIENTE DI VERO" DI VERONICA RAIMO - EINAUDI, SUPERCORALLI.

 

Veronica Raimo
Niente di vero
EINAUDI
2022
Supercoralli
pp. 176
€ 18,00
 
«Veronica Raimo è l'unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un testo scritto in prosa da quando ero adolescente».
ZEROCALCARE

La lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine è sempre lo stesso. L'unica rivoluzione possibile è smettere di piangerci su. In questo romanzo esilarante e feroce, Veronica Raimo apre una strada nuova. Racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi. Niente di vero è la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo.
 
Il libro 

«All’inizio c’è la famiglia. Veronica Raimo racconta che, specialmente se si è figlie, quell’inizio combacia con la fine». 

Domenico Starnone

«Leggere questo romanzo è una festa. Ma molte pagine sono ferite da medusa: bruciano alla distanza».
Claudia Durastanti

Prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da Fleabag al Lamento di Portnoy, aggiungete l’uso spietato che Annie Ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in Italia ancora non c’era. Veronica Raimo sabota dall’interno il romanzo di formazione. Il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. All’origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. Circondata da questa congrega di famigliari difettosi, Veronica scopre l’impostura per inventare se stessa. Se la memoria è una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identità, allora il comico è una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all’indicibile. In questa storia all’apparenza intima, c’è il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell’energia paralizzante che può essere la famiglia, dell’impresa sempre incerta che è il diventare donna. Con una prosa nervosa, pungente, dal-l’intelligenza sempre inquieta, Veronica Raimo ci regala un monologo ustionante.

Veronica Raimo 

Veronica Raimo è nata a Roma nel 1978. Ha scritto i romanzi: Il dolore secondo Matteo (minimum fax 2007), Tutte le feste di domani (Rizzoli 2013) e Miden (Mondadori 2018), uscito in UK, Usa e Francia. Nel 2019 ha scritto il libro di poesie Le bambinacce con Marco Rossari (Feltrinelli). I suoi racconti sono apparsi su diverse antologie e riviste, sia in Italia che all'estero. Per Einaudi ha pubblicato Niente di vero (2022). Ha cosceneggiato il film Bella addormentata (2012) di Marco Bellocchio. Si occupa di giornalismo culturale per diverse testate. Ha tradotto dall'inglese, tra gli altri: Francis Scott Fitzgerald, Octavia E. Butler, Ray Bradbury.

RECENSIONE

Alle prese con ambizioni frustate e desideri infranti, i protagonisti tentano goffamente di resuscitare dalle ceneri di fallimenti piccoli e meno piccoli: ricorrendo una maturit che quasi sempre ha il volto di una donna.

Raimo scopre di trovare verità e bellezza solo nell'esaltante lessico tra scelte e costrizioni. Un racconto che si dischiude come una bocca aperta sulla vita della protagonista divorata dai ricordi e ossessionata dalla gelosia, nonchè dai propri incisivi/ferite normi.

Niente di vero si legge d'un fiato, complice l'irresistibile filtro dell'ironia e del paradosso con il quale Raimo passa al setaccio la follia dei sentimenti e l'ingiustizia del dovere.

 

 

 

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