Libri che passione: titoli da leggere a ottobre. Ottobre è un mese ricco di nuove uscite.
Paolo Cognetti nel suo nuovo romanzo parla del rapporto tra la natura e gli esseri umani. I protagonisti sono due fratelli Luigi e Alfredo rappresentati da due alberi: un larice e un abete, divisi da una casa in montagna, ma uniti al bancone del bar. La loro storia si intreccia con quella di betta, una ragazza in attesa di una bambina. Attraverso un linguaggio duro, l'autore esplora la connessione e il silenzio che caratterizzano le voci della natura.
Domande all'autore: Paolo Cognetti:
- In quale bosco ci porta la vicenda di questo romanzo?
- Si è portato delle domande nel bosco? Ha qualcosa da chiedere agli alberi?
- La scrittura non l'ha abbandonata. Un regalo della vita? O di una nuova infanzia?
- Il bosco non è un rifugio dalla violenza dell'uomo?
- Come è possibile <<parlare - a>> lettrici e lettori così lontani dal suo bosco?
Giú nella valle Einaudi2023 Supercoralli
pp. 128 - € 16,00 Ci sono animali liberi, cupi e selvatici, altri che cercano una mano
morbida e un rifugio. In mezzo, tra l'ombra e il sole, scorre il fiume. I
due fratelli sono Luigi e Alfredo, un larice e un abete: a dividerli
c'è una casa lassú in montagna, ad avvicinarli il bancone del bar. E poi
Betta, che fa il bagno nel torrente e aspetta una bambina. In questo
romanzo duro e levigato come un sasso, Paolo Cognetti scende dai
ghiacciai del Rosa per ascoltare gli urti della vita nel fondovalle. La
sua voce canta le esistenze fragili, perse dietro la rabbia, l'alcol e
una forza misteriosa che le trascina sempre piú giú, travolgendo ogni
cosa. Lungo la Sesia come in tutto il mondo, a subire il dolore
dell'uomo restano in silenzio gli animali e gli alberi.
Il libro
Un
padre ha piantato due alberi davanti alla sua casa, uno per ogni figlio.
Il primo, un larice, è Luigi, duro e fragile, che in trentasette anni
non se n’è mai andato dalla valle. Lui e Betta si sono innamorati
facendo il bagno nelle pozze del fiume, tra le betulle bianche: ora non
succede piú cosí di frequente, ma aspettano una bambina e nell’aria si
sente il profumo di un nuovo inizio. Lui ha appena accettato un lavoro
da forestale, lei viene dalla città e legge Karen Blixen. L’altro albero
è un abete: Alfredo è il figlio minore, ombroso e resistente al gelo,
irrequieto e attaccabrighe. Per non fare piú guai ha scelto di scappare
lontano, in Canada, tra gli indiani tristi e i pozzi di petrolio. Ma
adesso è tornato. Alfredo e Luigi in comune hanno due cose. La prima sta
in un bicchiere: bere senza sosta per giorni, crollare addormentati e
riprendere il mattino dopo, un bianco, una birra, un whisky e avanti
ancora un altro giro, bere al bancone dove si scommette se l’animale che
uccide i cani lungo gli argini sia un lupo, un cane impazzito o chissà
cosa. Oltre all’alcol però c’è la casa davanti a quei due alberi. Adesso
che il padre se n’è andato, Alfredo è tornato in valle per liberarsi
dei legami rimasti: lui non lo sa, ma quella stamberga da un giorno
all’altro potrebbe valere una fortuna. Col passo rapido e la lingua
tersa dei grandi autori, Paolo Cognetti ha scritto il suo Nebraska.
Il libro
Un padre ha piantato due alberi davanti alla sua casa, uno per ogni figlio. Il primo, un larice, è Luigi, duro e fragile, che in trentasette anni non se n’è mai andato dalla valle. Lui e Betta si sono innamorati facendo il bagno nelle pozze del fiume, tra le betulle bianche: ora non succede piú cosí di frequente, ma aspettano una bambina e nell’aria si sente il profumo di un nuovo inizio. Lui ha appena accettato un lavoro da forestale, lei viene dalla città e legge Karen Blixen. L’altro albero è un abete: Alfredo è il figlio minore, ombroso e resistente al gelo, irrequieto e attaccabrighe. Per non fare piú guai ha scelto di scappare lontano, in Canada, tra gli indiani tristi e i pozzi di petrolio. Ma adesso è tornato. Alfredo e Luigi in comune hanno due cose. La prima sta in un bicchiere: bere senza sosta per giorni, crollare addormentati e riprendere il mattino dopo, un bianco, una birra, un whisky e avanti ancora un altro giro, bere al bancone dove si scommette se l’animale che uccide i cani lungo gli argini sia un lupo, un cane impazzito o chissà cosa. Oltre all’alcol però c’è la casa davanti a quei due alberi. Adesso che il padre se n’è andato, Alfredo è tornato in valle per liberarsi dei legami rimasti: lui non lo sa, ma quella stamberga da un giorno all’altro potrebbe valere una fortuna. Col passo rapido e la lingua tersa dei grandi autori, Paolo Cognetti ha scritto il suo Nebraska.
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