martedì 17 ottobre 2023

PERCHE' LEGGERE DOSTOEVSKIJ, OGGI?

 Per almeno tre ragioni. La prima è il confronto con la questione della morte, tornata forse alla nostra attenzione dopo la pandemia e il confinamento. Mi rendo conto che il nostro umanesimo si sia costruito su un'idea di uomo trionfante, ottimista, in opposizione a una visione dell'umanità mortale preferita invece dalla religione che hanno capitalizzato sulla consolazione e le promesse illusorie dell'aldilà. Dostoevskij era ossessionato dalla morte, la mancata esecuzione della sua fucilazione lo aveva segnato. Trova la forza di sopravvivere nella scrittura ma tutti abbiamo la possibilità di trovare in noi una risorsa simile. 

La seconda ragione per leggere Dostoevskij oggi, nell'era dei tweet e dei messaggi brevi, è la sua frase interminabile, ricca, la capacità di trovare una sorta di godimento attraverso il linguaggio.

Infine, Dostoevskij ha messo in scena la psicopatologia umana, dalla pedofilia al femminicidio. Le sue figure femminili sono coraggiose, degne, rifiutano la schiavitù e l'essere considerate oggetti sessuali.

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